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Programma 101: quando un'azienda italiana inventava il primo computer

Questo modello catturò le attenzioni degli ingegneri della NASA, tanto da acquistarne 45 esemplari che sarebbero stati...

Andrea Scianò Andrea Scianò 03 Set 2019 · lettura da 5 min
Programma 101: quando un'azienda italiana inventava il primo computer

Quando si nomina Olivetti per me è sempre qualcosa di speciale. 😍

Prima di continuare, ricordiamo che grazie a Valerio Galano ed al suo progetto di podcasting Pensieri in codice, questo post è disponibile anche sottoforma di podcast; ciò significa che se non avete voglia di leggere, basta premere play qui sotto per ascoltare quanto riportato nell'articolo:

Olivetti Programma 101: il primo computer da tavolo

Nel 1964, nasce l’Olivetti Programma 101 (o P101), il primo computer da tavolo, progettato dall’ingegnere Pier Giorgio Perotto (venuto a mancare nel 2002).


Pier Giorgio Perotto

Siamo nell’epoca dei grossi elaboratori ospitati nei centri di calcolo, mentre la “Perottina”, soprannome con cui veniva chiamato il P101 negli ambienti della ditta di Ivrea sin dal prototipo, non solo promette grandi prestazioni in rapporto alle sue dimensioni ultracompatte, ma si presenta anche in una veste accattivante grazie al design di Mario Bellini, creativo avviato a diventare figura di punta nel suo ramo.


Mario Bellini

L’obiettivo del gruppo è la realizzazione di un calcolatore non destinato agli specialisti, di basso costo, che stia su una scrivania e che offra un’interazione uomo-macchina assolutamente alla portata di tutti.
Il P101 viene oggi considerato il precursore del personal computer, anche se la sua architettura è al limite della definizione di computer, in quanto macchina a programma memorizzabile (cioè il sistema dà la possibilità di inserire nella memoria operativa dei programmi, secondo il modello di Von Neumann), introducendo così il rivoluzionario concetto di calcolatrice programmabile.

La tecnologia dei transistor consente un grado di miniaturizzazione che si ripercuote direttamente sulle dimensioni nel piccolo gioiello di Olivetti: “soli” 48 x 61 x 19 cm abbinati ad un peso di circa 35.5 kg.
Questo senza incidere sulle prestazioni visto che il calcolatore è in grado di fare velocissimamente varie operazioni aritmetiche elementari.

Fondamentale è la scelta di dotare il sistema di un linguaggio facile da apprendere anche da persone non specializzate, grazie alla vasta libreria di programmi di tipo matematico, statistico, finanziario, ecc.
Ciò rende agevole la programmazione, che avviene con un massimo di 120 istruzioni, scelte fra 15 funzioni disponibili, tra cui l’I/O, il salto condizionato e le già accennate operazioni aritmetiche.

Una delle più grandi innovazioni è la carta magnetica per la memorizzazione dei dati, che va ad affiancare una veloce e compatta stampante a tamburo da 30 colonne.
Una vera e propria rivoluzione, insomma, in un mondo dove, fino ad allora, i calcolatori erano accessibili solo da super specialisti in camice bianco es esperti di linguaggio macchina.

Nel 1965 vede la luce il primo desktop della storia. 😍
Il lancio del gioiello di Perotto sul mercato d’oltreoceano è testimoniato con la giusta enfasi dal New York Times, il quale ne esalta qualità e quantità in fatto di funzioni generate da programmi informatici, a loro volta supportati da una memoria centrale o anche periferica, per usi sia in campo scientifico che economico.

“La programma 101 può automaticamente eseguire programmi in grado di svolgere una serie di operazioni aritmetiche. Può anche conservare e ricordare questi programmi, sia al proprio interno, sia all’esterno, e attraverso di loro può prendere semplici decisioni logiche».

E poi ancora:

«Le sue numerose funzioni ne consentono un utilizzo sia scientifico, sia per business”.

A dispetto del prezzo molto elevato (3.200 dollari - pari a 17.000 euro attuali se calcoliamo l'inflazione), la pionieristica invenzione di casa Olivetti vende in terra statunitense qualcosa come 40.000 esemplari nel solo 1966. 😱

La principale novità è che il Programma 101 stava comodamente sul tavolo e poteva essere usato da chiunque per svolgere qualsiasi tipo di operazione come ad esempio il calcolo degli stipendi.

Questo modello catturò le attenzioni degli ingegneri della NASA, tanto da acquistarne 45 esemplari che sarebbero stati molto utili per studiare al meglio le possibili traiettorie ed i percorsi per il viaggio dell'Apollo 11, la missione che portò il primo uomo sulla luna nel 1969.

P101 mantenne il monopolio proprio fino al 1969, anno in cui HP presenta il modello HP 9100: questo frutta comunque oltre 900.000 dollari a Olivetti sotto forma di royalties, in quanto il neo nato della casa americana utilizzava gran parte dei principi del P101 che Perotto aveva intelligentemente brevettato.

Mario Bellini, il designer sopracitato, ricevette dopo qualche anno, una telefonata d’oltreoceno: era Steve Jobs che lo invitava a disegnare per la Apple, sull’onda del grandioso successo otteunuto dal P101; egli declinó l’offerta.

Di tutte le unità vendute, circa 44.000, il 90% venne destinato al mercato statunitense mentre solamente 8 in tutto il mondo, sono ancora completamente funzionanti.